Spina dorsale del Marocco e cerniera naturale tra il Mediterraneo, l’Atlantico e il Sahara, l’Atlante marocchino è una regione vasta e sorprendente, dove la natura scolpisce paesaggi grandiosi e l’uomo conserva tradizioni millenarie.
Dal Rif settentrionale al Medio e Alto Atlante, fino all’Anti Atlante, queste montagne non sono solo una meta per escursionisti esperti, ma un mondo da esplorare con calma, tra kasbah fortificate, gole vertiginose, villaggi berberi in pietra e altipiani silenziosi. Ogni valle racconta una storia, ogni sentiero porta a un incontro. Ecco sette destinazioni imperdibili per un viaggio nel cuore montuoso del Marocco, insieme a consigli pratici per organizzare l’avventura.

Imlil è il punto di partenza ideale per chi sogna di scalare il Monte Toubkal, che con i suoi 4.167 metri è la vetta più alta del Nordafrica. Circondato da cime innevate per buona parte dell’anno, questo villaggio berbero situato a 1.740 metri è immerso in un paesaggio incantevole di valli verdi e cascate. L’ascensione al Toubkal richiede due giorni e può essere effettuata anche da camminatori non esperti, purché in buona forma fisica e accompagnati da una guida locale. Il rifugio a 3.200 metri, dove si pernotta prima dell’ultima salita, è semplice ma funzionale. Anche per chi non sale in vetta, Imlil offre sentieri panoramici, escursioni a dorso di mulo e un’autentica immersione nella cultura berbera.
Come arrivare: da Marrakech (70 km), in taxi collettivo o auto a noleggio.
Quando andare: da aprile a ottobre per il trekking. Da novembre a marzo, possibili nevicate.
Dove dormire: molte guesthouse familiari e rifugi, economici e accoglienti.

Situata nel cuore del Medio Atlante, la valle dell’Aït Bouguemez è un autentico giardino alpino circondato da cime maestose. Nota anche come “La Vallée Heureuse”, ospita villaggi costruiti in terra cruda, orti terrazzati, sentieri che attraversano campi di orzo e alberi di noce. È uno dei luoghi più autentici del Marocco rurale, dove il tempo sembra essersi fermato. Perfetta per escursioni soft, ma anche per trekking più lunghi verso il massiccio del M’Goun (4.071 m), è un luogo dove si può camminare, imparare a cucinare con le donne del posto, dormire in case di terra e osservare le transumanze.
Come arrivare: 5-6 ore di auto da Marrakech via Azilal. Strade asfaltate, ma strette.
Quando andare: maggio-ottobre. Primavera e autunno sono perfetti.
Consigliato: portare contanti, non ci sono banche né ATM in valle

Tra le gole più spettacolari del Marocco, quelle del Dades sorprendono per i loro colori infuocati, le strade che serpeggiano come nastri sospesi e le kasbah di fango arroccate sui pendii. Scavate nei millenni dal fiume Dades, queste gole si estendono per decine di chilometri nel sud dell’Alto Atlante. Si possono percorrere in auto o in bici, fermandosi in villaggi tradizionali come Boumalne Dades o Aït Oudinar. Le formazioni rocciose note come “dita di scimmia” sono uno dei punti fotografici più celebri. Alcuni sentieri conducono fino al villaggio nomade di Tamtattouchte, attraverso canyon ombrosi e panorami mozzafiato.
Come arrivare: da Ouarzazate o Tinghir. Accessibili con qualsiasi veicolo.
Quando andare: tutto l’anno, ma evitare luglio-agosto per il caldo.
Dove dormire: piccoli hotel o kasbah trasformate in guesthouse, spesso a conduzione familiare.

A pochi chilometri dal Dades, le Gole del Todra sono un canyon profondo e stretto, scavato nella roccia calcarea. Le pareti verticali raggiungono i 300 metri di altezza e si stringono fino a pochi metri l’una dall’altra, creando un microclima fresco anche in piena estate. È una destinazione molto amata da alpinisti e scalatori, ma anche i camminatori meno esperti possono percorrere i sentieri nella parte bassa del canyon e lungo i giardini coltivati che lo precedono. I villaggi circostanti, con le loro oasi e le palme, offrono un bel contrasto con la severità delle rocce.
Come arrivare: da Tinghir, su strada asfaltata. Parcheggio vicino all’ingresso delle gole.
Quando andare: primavera e autunno.
Attività: escursioni guidate, arrampicata, fotografia.

Imilchil è un villaggio berbero situato su un altopiano a oltre 2.000 metri, famoso per i suoi due laghi gemelli, Tislit e Isli, legati a una struggente leggenda d’amore, simile a quella di Romeo e Giulietta. Il paesaggio qui è austero, quasi lunare, e al contempo incantevole nella sua solitudine. Ogni anno a settembre si tiene il celebre Moussem del Matrimonio di Imilchil, durante il quale centinaia di famiglie delle tribù Aït Haddidou si radunano per celebrare nozze collettive. L’evento è anche una grande festa popolare con danze, musica e mercati artigianali.
Come arrivare: su piste sterrate da Midelt o Tinghir (4×4 consigliato).
Quando andare: luglio-settembre.
Dove dormire: alloggi spartani ma suggestivi, anche in tenda.

A sud dell’Alto Atlante, il Jbel Saghro è un massiccio arido e spettacolare, spesso trascurato dai turisti. È un paesaggio minerale, punteggiato di altopiani, gole profonde e torri di basalto. È anche terra di nomadi Aït Atta, che conducono greggi attraverso valli senza tempo. I trekking nel Saghro sono ideali da novembre a marzo, quando l’Alto Atlante è innevato (ma ovviamente bisogna essere attrezzati per neve e freddo). Tra le tappe più belle ci sono Bab n’Ali (due torri di pietra alte 60 metri), le valli di Tagdilt e i passi montani di Tizi n’Tazazert. Un viaggio in queste zone è un’immersione totale nel silenzio e nella bellezza.
Come arrivare: da Boumalne Dades o Nkob. 4×4 consigliato.
Quando andare: inverno e primavera.
Consigliato con guida locale e muli per i bagagli.

Nel cuore del Medio Atlante, le Cascate di Ouzoud sono le più alte del Marocco, con salti d’acqua che raggiungono i 110 metri. Le cascate si gettano tra falesie rosse e boschi di ulivi, creando giochi di luce e arcobaleni. Il sito è ben attrezzato con sentieri, ristoranti e aree panoramiche. Ouzoud è perfetta per una gita rilassante, magari dopo un tour più impegnativo. Nelle vicinanze si possono incontrare gruppi di macachi di Barberia in libertà.
Come arrivare: da Marrakech in circa 2,5 ore d’auto.
Quando andare: primavera e inizio estate.
Dove dormire: ecolodge, campeggi, riad nei dintorni.

Non solo trekking d’alta quota. Le montagne del Marocco custodiscono località fiabesche, come Chefchaouen. Adagiata ai piedi delle montagne del Rif, nell’estremo nord del Marocco, Chefchaouen è una delle città più scenografiche e fotogeniche dell’intero paese. Le sue case, stradine, scalinate e persino le porte sono dipinte in tutte le tonalità del blu: un colore che secondo alcune interpretazioni tiene lontani gli insetti, ma che per molti ha anche un valore mistico e spirituale. Fondata nel XV secolo da musulmani ed ebrei andalusi in fuga dalla Reconquista, Chefchaouen conserva un’impronta architettonica moresca e un’atmosfera rilassata. Passeggiare nella sua medina è un’esperienza sensoriale unica: tra muri blu cobalto, negozi artigianali, profumi di spezie e il suono dei venditori ambulanti, ci si sente immersi in un sogno. La piazza Uta el-Hammam, cuore pulsante della città, ospita caffè all’aperto e la Kasbah, con un piccolo museo e un giardino. Gli amanti della natura possono partire per facili escursioni sulle colline circostanti, come il sentiero che conduce alla cascata di Ras El-Maa o al monte Jebel El-Kelaa per una vista panoramica mozzafiato sulla “perla blu”. Chefchaouen è anche una tappa perfetta per rilassarsi dopo un itinerario più impegnativo nell’Atlante centrale o meridionale.
Come arrivare: si trova a circa 2 ore da Tétouan e 3,5 ore da Fès. Collegamenti giornalieri in bus o grand taxi.
Quando andare: tutto l’anno, ma la primavera e l’autunno offrono il clima migliore.
Dove dormire: riad incantevoli nella medina, spesso decorati in stile tradizionale.

Un viaggio nell’Atlante marocchino è un’immersione nella bellezza primordiale della montagna, ma anche nell’anima culturale di un Marocco profondo, fiero e autentico. Che tu scelga un trekking epico o un’esplorazione in auto tra villaggi e gole, questo angolo del paese ti regalerà incontri, silenzi e paesaggi che rimarranno nella memoria.
1. Documenti e visto: per soggiorni turistici fino a 90 giorni non serve il visto per i cittadini italiani. È sufficiente il passaporto con almeno sei mesi di validità residua.
2. Salute e vaccinazioni: non sono richieste vaccinazioni obbligatorie. Consigliata profilassi contro la dissenteria del viaggiatore. Portare kit di pronto soccorso e medicine personali.
3. Spostamenti interni: l’Atlante si esplora meglio con veicolo 4×4 o auto con autista. Le piste possono essere sconnesse, specialmente in zone remote. Guidare in autonomia richiede esperienza.
4. Lingua: il francese è molto diffuso. Le lingue berbere sono parlate nelle zone montane. Poche persone parlano italiano o inglese.
5. Clima: variabile in base all’altitudine. Le estati possono essere calde e secche nelle zone basse e fresche in quota. In inverno, freddo intenso e neve sopra i 2.000 metri.
6. Sicurezza: il Marocco è generalmente sicuro, anche nelle aree montane. Viaggiare sempre con prudenza, evitare zone isolate di notte e informarsi sulle condizioni meteo prima di escursioni in quota. Consgliamo sempre di consultare il sito Viaggiare Sicuri aggiornato dalla Farnesina.
7. Alloggi: si trovano guesthouse semplici, riad e campi tendati anche nei villaggi più remoti. Prenotare in anticipo nei periodi di alta stagione (aprile, settembre).
8. Abbigliamento: vestirsi in modo comodo e rispettoso. Nelle aree rurali è bene coprire spalle e gambe. Indispensabili scarpe da trekking, cappello, occhiali da sole, e abiti a strati.
9. Cibo e acqua: bere solo acqua in bottiglia. Il cibo locale è buono ma piccante: tajine, couscous, zuppe e pane locale. Evitare insalate crude nei luoghi non turistici.
10. Moneta: la valuta è il dirham marocchino (MAD). Portare contanti nelle aree montane. I bancomat sono rari fuori dalle città.
11. Telefonia e internet: copertura mobile buona lungo le strade principali, ma assente in aree isolate. Le sim locali (Maroc Telecom, Orange, Inwi) offrono dati a basso costo.
12. Usanze locali: nelle zone berbere, gli abitanti sono molto ospitali. È cortesia accettare un tè alla menta, salutare con rispetto e chiedere sempre il permesso prima di fotografare.
13. Con chi: per chi non ama i viaggi “fa-da-te” e preferisce affidarsi all’organizzazione di un serio tour operator consigliamo di contattare African Explorer che organizza diversi tour in Marocco personalizzabili in base alle esigenze di ciascun viaggiatore.

