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11/08/2025

Guinea Equatoriale, la perla nascosta del Golfo di Guinea

Spesso trascurata dalle rotte turistiche tradizionali, la Guinea Equatoriale è uno dei Paesi meno esplorati dell’Africa centrale, ma anche uno dei più sorprendenti. Situata nel cuore del Golfo di Guinea, questa piccola nazione vanta una varietà paesaggistica e culturale straordinaria: foreste pluviali primarie, spiagge incontaminate, isole vulcaniche, villaggi animisti e città moderne in rapida trasformazione.

La natura incontaminata, la cultura fang e bubi, la storia coloniale spagnola e una biodiversità stupefacente la rendono una destinazione affascinante per chi è alla ricerca di un’Africa fuori dai circuiti tradizionali.

Ex colonia spagnola, oggi la Guinea Equatoriale è l’unico Paese africano dove si parla ufficialmente lo spagnolo, affiancato da francese, portoghese e numerose lingue locali. Il Paese si divide tra la parte insulare — con le isole di Bioko e Annobón — e quella continentale, la regione del Río Muni, un mosaico di etnie, culture e biodiversità.

Nonostante le rigide politiche migratorie e una gestione politica autoritaria che frenano l’industria turistica, la Guinea Equatoriale è una destinazione che sa ricompensare i viaggiatori più curiosi con la bellezza dei suoi paesaggi, la vitalità delle tradizioni e la sensazione di essere tra i pochi a scoprirne i segreti. Ecco sette luoghi da non perdere per chi desidera esplorare le meraviglie di questo angolo remoto dell’Africa centrale

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  1. Malabo e la sua architettura coloniale

La capitale Malabo, situata sull’isola di Bioko, offre un sorprendente mix di passato e presente. Fondata dagli spagnoli nel XIX secolo, la città conserva ancora molte tracce dell’epoca coloniale: edifici color pastello, balconate in ferro battuto, piazze alberate. Il cuore storico si riconosce immediatamente per l’imponente cattedrale neogotica di Santa Isabel, costruita nel 1916, che svetta sul lungomare. Passeggiando tra le sue strade si respirano atmosfere rarefatte, tra palme, insegne sbiadite e mercati popolari. Accanto a questo passato, però, Malabo guarda anche al futuro, con grandi progetti urbanistici (come la nuova “Malabo II”) e hotel di lusso che testimoniano l’ambizione del Paese di diventare un hub regionale.

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  1. Il Parco Nazionale del Pico Basilé

Con i suoi 3.011 metri, il Pico Basilé è la cima più alta della Guinea Equatoriale e domina l’isola di Bioko con la sua mole vulcanica ricoperta di foresta pluviale. Dichiarato Parco Nazionale, ospita una biodiversità eccezionale, con numerose specie endemiche tra cui primati, uccelli rari, felci giganti e orchidee tropicali. Salire fin quasi alla cima (la vetta è zona militare e inaccessibile) permette di attraversare ambienti naturali via via più selvaggi, fino a godere, nelle giornate limpide, di una spettacolare vista sull’oceano e sul continente africano. È anche un luogo di forte significato spirituale per le popolazioni bubi e fang, che lo considerano una montagna sacra.

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  1. Lago Biao e le foreste montane

Nascosto tra le montagne interne di Bioko, il lago Biao è un cratere vulcanico di straordinaria bellezza, circondato da fitte foreste di nebbia e habitat intatti. La zona è accessibile solo tramite lunghe escursioni a piedi, ma è uno dei luoghi più mistici e remoti dell’isola. La biodiversità è spettacolare: qui si possono avvistare le famose scimmie colobo rossi, turachi dal piumaggio cangiante e molte altre specie in via d’estinzione. Il silenzio assoluto e l’ambiente incontaminato rendono questa esperienza adatta a viaggiatori avventurosi, amanti del trekking e della natura selvaggia.

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  1. Bata: la città continentale

Situata sulla terraferma, Bata è la maggiore città della Guinea Equatoriale per numero di abitanti. Affacciata sull’Atlantico, ha un volto moderno e caotico, con viali alberati, grattacieli in vetro, palazzi ministeriali e grandi centri commerciali. Ma il vero cuore della città batte nei suoi quartieri popolari, nei mercati affollati come il Mercado Central, e lungo il suggestivo lungomare, frequentato da famiglie e pescatori al tramonto. È anche un punto di partenza strategico per esplorare le zone rurali del Río Muni, dove si trovano villaggi fang e paesaggi fluviali mozzafiato.

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  1. Le spiagge di Ureka

Nel sud dell’isola di Bioko si trova una delle aree più incontaminate del Paese: Ureka. Raggiungibile attraverso una spettacolare strada costiera che serpeggia tra le montagne e la giungla, Ureka è un piccolo villaggio immerso in un paradiso tropicale. Le sue spiagge nere di origine vulcanica sono tra le più belle dell’Africa e ospitano, da ottobre a gennaio, la nidificazione delle tartarughe marine liuto e verdi. Le escursioni nella zona permettono di esplorare cascate nella foresta, fiumi cristallini e spiagge deserte, in un contesto completamente privo di infrastrutture turistiche: il viaggio ideale per chi cerca l’autenticità.

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  1. Il Parco Nazionale Monte Alén

Nel cuore del Río Muni si estende il Parco Nazionale Monte Alén, una delle ultime grandi aree protette dell’Africa centrale ancora poco conosciute. Su una superficie di oltre 2.000 km², il parco ospita elefanti di foresta, gorilla, scimpanzé, pangolini, antilopi bongo e oltre 300 specie di uccelli. La vegetazione è fittissima e rigogliosa, attraversata da fiumi e colline verdeggianti. Le escursioni, condotte da guide locali, partono solitamente dal centro visita di Moka e possono durare da poche ore a diversi giorni, con pernottamenti in lodge spartani o campeggio. Un’esperienza immersiva in una delle foreste più intatte del continente.

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  1. L’isola di Annobón

Situata a più di 500 km a sud-ovest di Bioko, Annobón è un’isola vulcanica remota e misteriosa, accessibile solo con voli settimanali o imbarcazioni private. Ha un clima equatoriale, una rigogliosa vegetazione e una comunità isolata che parla una forma locale di creolo portoghese. Le spiagge sono incontaminate, la pesca è abbondante e la vita scorre lentamente, secondo ritmi arcaici. L’interno montuoso dell’isola ospita il lago A Pot, un cratere lacustre circondato da nebbie e leggende. Annobón è un mondo a parte, ideale per chi cerca il silenzio, l’isolamento e il fascino di una natura primordiale.

shutterstock

 

12 Consigli e informazioni pratiche per viaggiatori italiani

  1. Visto obbligatorio
    I cittadini italiani devono ottenere un visto d’ingresso prima della partenza. È consigliabile rivolgersi all’Ambasciata della Guinea Equatoriale a Roma con largo anticipo (almeno 3 settimane).
  2. Vaccinazioni e certificato giallo
    È obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla e consigliate quelle contro epatite A, tifo, meningite e profilassi antimalarica. Portare il certificato internazionale (libretto giallo).
  3. Lingua ufficiale
    Lo spagnolo è la lingua principale, ma si parlano anche francese e portoghese. Nei villaggi si usano idiomi locali come fang, bubi, pidgin. L’inglese è poco diffuso.
  4. Sicurezza e stabilità
    La situazione è generalmente stabile, ma è bene evitare manifestazioni pubbliche e zone isolate. Attenzione nelle aree rurali e ai controlli stradali frequenti. Prima di partire, consigliamo sempre di consultare il sito Viaggiare Sicuri costantemente aggiornato dal Ministero degli Affari Esteri.
  5. Moneta e pagamenti
    La valuta è il Franco CFA (XAF). Le carte di credito sono accettate solo negli hotel e ristoranti di alto livello. Si consiglia di viaggiare con contanti.
  6. Trasporti interni
    I trasporti pubblici sono limitati. I taxi condivisi sono comuni nelle città. Per escursioni o viaggi interni è meglio noleggiare un’auto con autista o affidarsi a un’agenzia locale.
  7. Clima
    Equatoriale, caldo e umido tutto l’anno, con forti piogge tra aprile e ottobre. Il periodo migliore per visitare è tra novembre e febbraio.
  8. Connessione internet e telefonia
    La copertura è buona nelle città principali ma debole nelle zone rurali. Le SIM locali (Getesa, GECOMSA) sono economiche. Il Wi-Fi è presente solo in hotel e ristoranti.
  9. Cibo e cucina
    La cucina locale è a base di riso, manioca, pesce fresco, pollo e frutti tropicali. I piatti sono semplici ma gustosi. Nelle città si trovano anche ristoranti internazionali.
  10. Fotografia e droni
    È vietato fotografare edifici governativi, caserme, aeroporti. Prima di scattare foto a persone, è bene chiedere il permesso. I droni sono soggetti a rigide restrizioni.
  11. Comportamenti culturali
    La popolazione è cordiale ma riservata. Vestirsi in modo decoroso, evitare effusioni in pubblico e rispettare la gerarchia tradizionale nelle comunità rurali.
  12. Assistenza sanitaria
    Gli ospedali pubblici sono carenti, mentre alcune cliniche private a Malabo e Bata offrono servizi accettabili. È essenziale viaggiare con un’assicurazione sanitaria completa.

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